FOB è una regola che nasce per il carico non containerizzato, nel mondo container il passaggio del rischio sulla soglia della nave non riflette ciò che accade nella realtà operativa, i container vengono consegnati al terminal giorni prima dell’imbarco, sono movimentati e stoccati all’interno di un’area sotto il controllo del terminalista, nessuna delle parti ha il controllo materiale del momento esatto in cui la merce supera la murata della nave, ecco perché per i container le regole per qualunque mezzo, in primis FCA, descrivono meglio il processo. In una spedizione containerizzata con FOB il venditore dovrebbe farsi carico dei rischi e dei costi fino a quando il container è a bordo, ma il trasferimento fisico al terminal avviene prima, con passaggi documentali e operativi che creano zone grigie, chi risponde se un danno avviene al terminal prima dell’imbarco, chi documenta il momento del passaggio, come si dimostra l’adempimento in caso di ritardo nave, sono domande che hanno risposte chiare solo se il punto di consegna è un luogo effettivamente controllabile. FCA consente di indicare come luogo il deposito del venditore, il piazzale del consolidatore, il gate del terminal, il magazzino del vettore, rendendo verificabile la consegna e coerente la documentazione, permette inoltre di coordinare l’ottenimento di un bill of lading con annotazione on board quando serve, senza stravolgere la logica del flusso, l’alternativa CPT o CIP può essere sensata quando il venditore desidera includere il trasporto principale fino a un hub. Un caso tipico, azienda che esporta vino in Svizzera via mare con trasbordo su rotaia dal porto del Nord Europa verso il confine, impostare FOB può generare discussioni sulla responsabilità di un danno occorso durante la permanenza del container in terminal prima dell’imbarco, con FCA terminal gate la consegna è cristallina al momento dell’ingresso, il rischio passa al compratore e la prova documentale è più semplice, il resto della catena resta allineato. Per i contratti che richiedono lettera di credito e rilascio di polizza di carico con annotazione on board il timore di abbandonare FOB è comprensibile, nella prassi si può concordare che il vettore rilasci al venditore un bill of lading con la dicitura a bordo a condizione che l’imbarco sia avvenuto, senza distorcere la regola FCA, in questo modo si salvaguardano le esigenze bancarie e si mantiene una logica coerente con la realtà delle operazioni nei terminal container. Dal punto di vista SEO la pagina deve smontare un luogo comune senza toni accademici, spiegare perché FOB non funziona nei container con un esempio reale, proporre l’alternativa FCA e spiegare come gestire i documenti quando serve un on board bill, chiarire dove scrivere il luogo e come coordinarsi con spedizioniere e vettore, offrire una conclusione che aiuti a decidere in base al prodotto, ai porti e ai tempi richiesti. La raccomandazione finale è semplice, usare regole coerenti con la fisica del flusso e con il controllo effettivo delle fasi, indicare con precisione il luogo di consegna, coordinare documenti e responsabilità fin dall’offerta, aggiornare i manuali interni alla prassi Incoterms 2020, con verifica periodica dei casi ricorrenti alla data 01.09.2025.
Approfondimento su uso improprio di FOB nei container e alternative, per consolidare il tema vengono proposte considerazioni aggiuntive che aiutano chi legge a trasformare la teoria in pratica, si suggerisce di costruire esempi adatti al proprio catalogo, di mappare i punti in cui l’errore ricorre, di verificare con un partner logistico la coerenza del luogo indicato, di controllare i documenti su un campione prima di standardizzare, di raccogliere feedback da cliente e vettore dopo ogni spedizione, di aggiornare periodicamente i modelli aziendali, di raccordare i processi informatici all’Incoterm scelto in modo che i dati fluiscano senza riscritture manuali, di pianificare la gestione delle eccezioni con contatti e orari, di definire criteri per l’uso di assicurazioni aggiuntive quando il rischio lo giustifica, di mantenere una memoria operativa degli incidenti per evitare che si ripetano.
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