Lunedì 17 alle ore 16:30, presso l’Hotel Coronado di Mendrisio, si è tenuto il tanto atteso convegno riguardante i “I RISCHI LEGATI ALLE OPERAZIONI DOGANALI ED AI TRASPORTI NELLE RELAZIONI COMMERCIALI SVIZZERA – ITALIA”.

Lo spunto che ha originato la necessità di organizzare questo interessante seminario sono stati i numerosi casi di problemi riscontrati dalle ditte elvetiche per non aver saputo gestire al meglio le spedizioni e le pratiche doganali delle loro esportazioni. In effetti pochi sono a conoscenza delle corrette procedure d’esportazione e di spedizione in quanto le materie coinvolte nella corretta gestione di una spedizione verso l’estero sono molteplici e spesso di non facile reperimento. A questo si aggiunga che le normative di riferimento sono in continua evoluzione e che il settore dei trasporti ha spalancato le porte alla concorrenza di svariate aziende che operano con criteri e metodologie diversissime tra loro.

In quella sede il Sig. Marco Passalia, vice direttore della Camera di Commercio, dell’Industria, dell’Artigianato e dei Servizi del Cantone Ticino (Cc-Ti), in qualità di moderatore della “tavola rotonda” ha coinvolto il Sig. Giorgio Binda della Dogana svizzera, il Sig. Antonio Scordari in qualità di esperto doganalista italiano ed i Sigg.ri  Marco Tepoorten e Alessandro Borghi, rispettivamente direttore/titolare e vice-direttore della SA Luciano Franzosini di Chiasso, in una discussione approfondita riguardante un esempio di esportazione dalla Svizzera verso l’Italia con tutte le implicazioni annesse.

A tal fine il moderatore ha simulato di vestire i panni del dirigente d’azienda che pone domande e dubbi di ogni tipo in previsione di effettuare una spedizione oltre confine. Una volta interpellata la dogana elvetica questa ha sottolineato i principali rischi legati alla corretta presentazione di una dichiarazione doganale, alle dichiarazioni d’origine su fattura e all’emissione dei certificati di origine preferenziale EUR1. In seguito, il doganalista italiano ha presentato quali rischi sono presenti presso la Dogana italiana per le operazioni di importazione e come possano essere coinvolti gli importatori italiani a causa di errori doganali ed infine la Franzosini ha presentato tutti gli aspetti legati ai rischi delle spedizioni internazionali.

In effetti proprio su quest’ultimo aspetto i rappresentanti della Franzosini hanno voluto porre l’accento stimolando il vivo interesse della numerosa platea di partecipanti all’evento (quasi 200 persone).

Richiedete le coperture assicurative necessarie ai vostri partners? Siete sicuri di aver compilato correttamente tutta la documentazione valida per l’esportazione? Siete sicuri di conoscere tutte le responsabilità delle rese Incoterms che concordate con il cliente?

Queste sono solo alcune delle domande che Marco Tepoorten ha rivolto al pubblico nel suo intervento, sottolineando l’importanza di affidare le proprie spedizioni e quindi le proprie merci a società di trasporti sicure ed affidabili, in quanto lo spedizioniere riveste un ruolo fondamentale: è come un fiduciario che conosce i mittenti, i destinatari, le fatture e tanti altri dati riservati delle aziende e la prassi diffusa di cambiare con facilità e leggerezza lo spedizioniere equivale a rendere noti a tutti gli aspetti riservati delle aziende clienti.

Inoltre, così come ci si pone degli scrupoli nell’affidare a terzi il proprio denaro, sarebbe opportuno tenere lo stesso atteggiamento quando si affidano le spedizioni delle proprie merci a trasportatori sconosciuti: da qui l’esortazione alle aziende ad evitare il ricorso alle “borse dei trasporti” (quei servizi di brokeraggio internet in cui non vi è alcun controllo delle aziende iscritte e nei quali risultano presenti numerose aziende fasulle) con le quali rimangono troppo spesso ignoti i numerosi subvettori che trattano le merci dei clienti.

Un dato su tutti, citato nel corso della relazione, ha decisamente attirato l’attenzione della platea: solo in Germania vengono rubati circa 10 camion al giorno, in tutta Europa il dato risulta essere di circa 90.000 all’anno! Il settore dei trasporti si presenta quindi come un ramo economico fortemente esposto alla criminalità organizzata e le aziende che ne fanno parte spesso mettono a rischio le merci dei propri clienti non effettuando alcun controllo sui propri partners aziendali.

Quindi ne è seguito anche uno spunto orgoglioso relativo alla piazza chiassese degli spedizionieri, denominata “l’Università dello Spedizioniere”: con questa terminologia si vuole far riferimento non solo alla competenza professionale degli impiegati che operano nel settore delle spedizioni e della Dogana, ma anche alla serietà delle aziende che rappresentano questo settore.

Un altro aspetto fondamentale trattato ha riguardato l’invito ad operare sempre con un mandato di trasporto scritto, esplicitando gli elementi essenziali dello stesso al fine di rendere inequivocabili le responsabilità delle parti coinvolte nelle spedizioni internazionali. E poi tutte le implicazioni legate alle operazioni triangolari con la dovuta riservatezza dei dati, il problema delle coperture assicurative dei vettori, la corretta fissazione delle rese Incoterms nei contratti con i clienti esteri e l’importanza che riveste la conoscenza delle lingue per gli autisti impegnati nei traffici internazionali sono stati altri argomenti di forte interesse che hanno catturato l’attenzione di quanti, nelle pratiche lavorative quotidiane, talvolta sottovalutano l’importanza di tali questioni fondamentali.

Non da ultimo si è trattato il problema dello sfruttamento degli autisti da parte di chi, al fine di proporre tariffe sotto-costo, non esita a sfruttare il proprio personale dipendente, costringendoli ad orari di lavoro fuori legge, senza i dovuti riposi e mettendo quindi a rischio molte vite umane sulle nostre strade.

Altrettanto importante è stato un cenno all’importanza che riveste la corretta effettuazione della dichiarazione doganale e di quanto il lavoro del “dichiarante doganale” sia difficile e necessiti di competenze specifiche che non andrebbero svendute proponendo operazioni doganali a costi irrisori.

Grazie all’elegante, attenta e scrupolosa conduzione del Sig. Passalia, alle chiarissime spiegazioni e raccomandazioni del Sig. Binda, ai preziosi spunti del Sig. Scordari, ai pregevoli interventi del Sig. Borghi sulle difficili tematiche degli Incoterms e delle assicurazioni ed a tutte le tematiche poc’anzi accennate, condotte dal Sig. Tepoorten ne è scaturita una discussione interessante, molto approfondita ed egregiamente presentata dai relatori che, al termine della stessa, si sono intrattenuti con il pubblico durante l’aperitivo, mettendosi a disposizione per qualsiasi approfondimento, per ulteriori domande specifiche e per fornire altri dettagli volti a sanare gli ultimi dubbi.

Il seminario non aveva ovviamente la pretesa di risultare esaustivo di tutte le questioni legate alle tematiche trattate, ma solo di fornire ai partecipanti uno spunto di riflessione e gli strumenti per essere in grado di porsi le giuste domande prima di affrontare operazioni delicate in ambito internazionale.  In quest’ottica la Franzosini di Chiasso, la Camera di Commercio, la Dogana svizzera ed il doganalista italiano hanno sicuramente centrato l’obiettivo riscuotendo molti consensi ed apprezzamenti per l’impegno profuso in un settore che dovrebbe basarsi sempre più sulla competenza dei suoi attori piuttosto che sulla semplice richiesta di prezzi al ribasso.