PESO TASSABILE

COME DESTREGGIARSI TRA I CALCOLI DELLE RATIO

Le offerte di trasporto, sia nazionali che internazionali, si basano per il corretto calcolo dei costi, sul rapporto “peso/volume” per ottenere il peso tassabile.  Lo strumento che permette di ottenere la giusta attribuzione di un nolo,  è la così detta “ratio”.

Partiamo da un principio molto semplice per comprendere meglio la casistica: un camion completo di fieno (molto voluminoso) pesa poche tonnellate, rispetto alla portata complessiva del veicolo (24t). In un caso come questo il peso reale della merce non garantirebbe il pagamento dei costi sostenuti per il trasporto.

Come facciamo allora a comprendere qual è la tariffa corretta in un caso analogo?

Un semirimorchio con una capacità di 24’000 kg , ha un volume di carico di ca. 80 m3, un pianale di 13.60 metri di lunghezza e la disponibilità di stivare 34 palette (cm 80×120) ovvero 32.64 m2 (1 paletta EUR ha una superficie di poco meno 1m2).

Il calcolo è il seguente:

24’000 (kg):80 (m3)=300 kg (1 m3 = 300 kg)

24’000 (kg):13.6(m) = 1764 kg (1m di pianale = 1764 kg)

24’000 (kg):34 (pal.) =705 kg (1 m2 o 1 pal. EUR = 705 kg)

Vi sono però alcune offerte che hanno un rapporto differente rispetto a quanto citato, come ad esempio, 1m3 = 200 kg. Quotazioni di questo tipo possono sembrare interessanti ma, spesso nascondono – per i motivi citati sopra – delle tariffe ovviamente più care.  Altri casi, invece, dove non viene applicato il rapporto a m2 o a paletta: questo capita di frequente a tutto svantaggio del cliente al quale viene fatturato il nolo.

Perché pagare per 7 metri lineari quando, analizzando dettagliatamente l’invio, si occuperebbero effettivamente 6 metri lineari? con il risparmio di un metro che non verrebbe sfruttato.

In questo caso la tariffa a m2 o paletta risulta più congeniale. Va detto, a scanso di equivoci, che più ratio vengono riportate nell’offerta, maggiore (nel senso di risparmio) sarà il vantaggio per il cliente.

Un esempio di ottimizzazione di carico con peso tassabile a metro quadrato, più vantaggioso rispetto alla tariffazione a metro di pianale essendovi spazi di carico laterali non utilizzati (software di ottimizzazione carichi della Franzosini SA)Per i così detti colli “fuori sagoma” ovvero le merci che non presentano omogeneità e standard dal punto di vista dell’imballo, vengono citate nelle offerte i “metri lineari”. Questi si basano sul principio molto semplice che, lo spazio occupato da un determinato invio, viene raffrontato alla lunghezza massima occupata.

Può capitare però che, effettivamente il collo presenti una lunghezza tale da generare una tariffa a metro lineare, ma la sua larghezza ed il peso possa consentire di caricare altra merce posizionata accanto. Il tutto nell’ottica di ottimizzare gli invii e di conseguenza di far risparmiare il cliente. Anche in questo caso è più opportuno applicare la tariffa a metro quadrato (m2).

Per completezza d’informazione dobbiamo però ribadire che, a volte, i colli possono presentare delle eccezioni, dovute ad esempio al peso o alla forma, che necessariamente devono essere posizionate ad equa distanza sul veicolo per garantirne la sicurezza durante il trasporto (tariffa a metro lineare).

Nel complesso mondo delle spedizioni, tutto ha una sua logica precisa tra quanto viene trasportato ed il peso volumetrico generato. Per questo motivo le ratio devono avere una proporzionalità tra le medesime, dove un m3 ha un coefficiente proporzionato al m2, rispettivamente al metro lineare; il tutto raffrontato al peso massimo consentito dal veicolo (come nell’esempio citato sopra).

Mediante la tariffa a m2 o palette, ovvero quanto effettivamente è lo spazio occupato su di un veicolo, si possono ottenere dei conteggi del peso tassabile più mirati e il risparmio è tangibile rispetto ad una tariffa tout-court a metro di pianale.

Altro discorso, invece, se si è in presenza di cartoni sciolti che possono essere soprapposti l’uno sull’altro, dove la ratio a m3 risulterebbe più competitiva.

Last but not least, le offerte basate sul peso reale (senza ratio quindi) che presentano dei rischi sia per il fornitore, il quale si vedrebbe costretto ad aumentare il prezzo a breve, sia per il cliente che potrebbe pagare un nolo troppo alto quando la tariffa è tassata sul peso reale.

Conoscendo le “ratio” si possono meglio comprendere le varie casistiche dei noli generati.

Chiedete informazioni e aggiornamenti sulle vostre tariffe ad un nostro specialista, saremo lieti di potervi consigliare al meglio!

Un esempio di ottimizzazione di carico che presenta delle eccezioni, dovute ad esempio al peso o alla forma,  con una ratio del peso tassabile calcolata a metro di pianale e/o per automezzo dedicato (software di ottimizzazione carichi della Franzosini SA)

Un esempio di ottimizzazione di carico che presenta delle eccezioni, dovute ad esempio al peso o alla forma, con una ratio del peso tassabile calcolata a metro di pianale e/o per automezzo dedicato (software di ottimizzazione carichi della Franzosini SA)